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Approvato dal Consiglio dei Ministri del 20 febbraio scorso, il primo dei decreti legislativi di attuazione del Jobs Act, che ha introdotto importanti novità per quanto riguarda il congedo parentale Inps. Vediamo da vicino di cosa si tratta.

 

Congedo parentale INPS

Diritto spettante sia alla madre e sia al padre al fine di godere di un periodo di astensione dal lavoro da ripartire tra i due genitori per consentire la presenza del genitore accanto al bambino nei primi anni della sua vita al fine di soddisfare i suoi bisogni affettivi e relazionali, il congedo parentale INPS è anche conosciuto come astensione obbligatoria dal lavoro.
Il diritto al congedo parentale è riconosciuto:
-ai lavoratori
-alle lavoratrici dipendenti titolari di uno o più rapporti di lavoro in atto,
-alle lavoratrici madri autonome per un periodo massimo di tre mesi.
Il congedo parentale spetta al genitore richiedente anche qualora l’altro genitore non ne abbia diritto in quanto disoccupato o perché appartenente ad una categoria diversa dai quella dei lavoratori subordinati.
La durata complessiva del congedo parentale non deve superare 10 mesi.

Congedo Parentale 2015, le Novità nel Jobs Act

Il Jobs Act, la nuova riforma del mercato del lavoro di Renzi ha introdotto queste novità per il congedo parentale 2015, ossia:
-estensione del congedo fino al 12esimo anno di età del figlio (contro gli attuali 8);
-estensione dell’indennità del congedo parentale pari al 30% dello stipendio ai primi 6 anni
-possibilità di scelta per il lavoratore dipendente tra il congedo parentale o un orario lavorativo part time al 50%.

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