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Il parlamento di Cipro ha respinto il piano di salvataggio da 10 miliardi di euro predisposto dall’Unione europea, dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca centrale europea, che ricordiamo imponeva in cambio di tali aiuti l’introduzione di una nuova tassa sui conti correnti a Cipro e che secondo le indiscrezioni avrebbe tassato con un aliquota del 6,75% i depositi fino a 100.000 euro e con un’aliquota del 9,9% i depositi oltre i 100.000 euro, in modo tale da realizzare un introito complessivo di 5,8 miliardi di euro.

La decisione del parlamento di Cipro, tuttavia, se da un lato è stata accolta con gioia dai cittadini del Paese, che nel corso degli ultimi giorni hanno seriamente temuto di perdere parte dei loro risparmi, dall’altra mette in serio pericolo l’intera Europa. Il direttore del fondo salva-Stati permanente (Esm), Klaus Regling, ha infatti dichiarato che un’eventuale bancarotta non controllata di Cipro, derivante dalla decisione di respingere il piano di aiuti proposto dall’Ue, potrebbe mettere in serio pericolo l’euro.

Quello che si teme, dunque, non è solo una nuova crisi del debito in Europa, con tutte le conseguenze negative sia sul fronte economico che sui mercati azionari, ma anche e soprattutto un nuovo effetto contagio che potrebbe trascinare nel baratro gli altri Paesi periferici della zona euro, in primis Italia e Spagna, ai quali potrebbero quindi essere imposte misure simili a quella respinta dal parlamento di Cipro. Al riguardo, tuttavia, Luis de Guindos, ministero dell’Economia spagnolo, nel corso di un suo intervento in aula al Senato ha affermato che i depositi dei risparmiatori spagnoli ”sono sacri”. Dello stesso parere in Italia Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, che in un comunicato ufficiale ha spiegato di aver scritto una lettera ai presidenti delle Confindustrie europee in cui, dopo aver premesso di essere un europeista convinto, ha espresso una fortissima preoccupazione per quello che sta accadendo a Cipro e ha affermato che i risparmi dei cittadini sono un tesoro per qualunque Stato, pertanto vanno assolutamente difesi.

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