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Il Consiglio di amministrazione di RCS Mediagroup, nel corso della riunione tenuta ieri per l’esame e l’approvazione dei dati preliminari realizzati nel corso del 2012, ha constatato un ulteriore aggravamento della congiuntura, con un impatto rilevante sui risultati del gruppo. A fronte di ciò, dunque, entro luglio 2013 procederà con un aumento di capitale per un ammontare massimo pari a 400 milioni di euro al fine di reperire le risorse necessarie a salvaguardare la continuità aziendale.

Lo stesso Consiglio di amministrazione ha inoltre deliberato di proporre all’assemblea il conferimento di una delega per aumentare il capitale sociale in opzione fino ad un ammontare massimo complessivo di 600 milioni di euro entro il 2015. Sempre al fine di contrastare il contesto di crisi del settore dell’editoria, inoltre, RCS  rinegozierà il debito per 575 milioni di euro.

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I dati preliminari relativi all’esercizio 2012 hanno evidenziato ricavi per 1,6 miliardi di euro, in flessione rispetto agli 1,86 miliardi dell’esercizio precedente soprattutto a causa della flessione dei ricavi pubblicitari, dei ricavi diffusionali e dei ricavi editoriali diversi. Il margine operativo lordo pre oneri e proventi non ricorrenti è sceso a 61 milioni di euro dai 163,4 milioni del 2011, mentre l’Ebitda post oneri e proventi non ricorrenti è sceso a 1,3 milioni dai 142,3 milioni di euro del 2011. Al 31 dicembre 2012 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 845,8 milioni di euro, in calo quindi rispetto ai 92,4 milioni registrati ad inizio anno per via del contributo dalla cessione del gruppo Flammarion, che ha compensato quindi flussi negativi derivanti dagli oneri non ricorrenti, dagli investimenti e dalla gestione caratteristica.

Il gruppo editoriale ha inoltre fatto sapere che al termine del triennio 2013/2015 i ricavi saranno sostanzialmente in linea con quelli del 2012 ma risulterà più che raddoppiato il contributo dei ricavi digitali, che nel 2015 raggiungeranno il 21% del totale. La marginalità nel 2015 è prevista in aumento dal 4% del 2012 al 10% circa.

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