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Le obbligazioni ibride (bond ibridi) sono uno strumento che molti definiscono a metà strada tra un’obbligazione e un’azione, soprattutto perché si tratta di una tipologia di titolo di debito che rispetto alle tradizionali obbligazioni è decisamente più rischioso.

Tra i fattori di rischio figura quello della subordinazione delle obbligazioni ibride rispetto alle altre tipologie di obbligazioni, questo significa che in caso di bancarotta dell’emittente i possessori di tali strumenti verranno rimborsati solo dopo il rimborso di tutti gli altri obbligazionisti, anche se comunque prima degli azionisti.

Sul fronte del pagamento della cedola, il sottoscrittore rischia di non ottenere alcuna remunerazione a fronte della possibilità concessa all’emittente di rinviare il pagamento al verificarsi di determinati accadimenti, come ad esempio in caso di mancanza di distribuzione di dividendi da parte della società, oppure di utili di esercizio negativi o di un Ebit inferiore ad un certo livello. In caso di conti negativi, inoltre, alla società emittente è addirittura consentito saltare, e quindi non rimandare, il pagamento della cedola.

Le obbligazioni ibride hanno una clausola cosiddetta step-up, in forza della quale la società emittente ha la possibilità di rimborsare in anticipo il prestito. Qualora tale possibilità non venga esercitata, è solitamente previsto un aumento dell’ammontare della cedola. Infine, per quanto riguarda la durata, questa può addirittura coincidere con la vita della società, circostanza che rende i bond ibridi molto simile alle azioni, tuttavia in ogni caso, anche qualora venga apposto un termine, questo nella maggior parte dei casi non è inferiore ai dieci anni.

Per quanto riguarda invece i vantaggi, per gli investitori questi consistono nella possibilità di ottenere rendimenti più elevati rispetto a quelli riconosciuti dalle tradizionali obbligazioni, pertanto titoli di questo tipo possono essere inseriti in portafoglio per aumentare il rendimento (e il rischio) in maniera significativa. Per gli emittenti, invece, i vantaggi sono molteplici. Anzitutto, le obbligazioni ibride rispetto ai bond senior non peggiorano il merito di credito, circostanza importante sia per il rating del titolo che al fine di riuscire ad ottenere le risorse finanziarie per acquisizioni o altre operazioni di questo tipo. Inoltre, contrariamente a quanto accade nel caso dell’aumento di capitale, non si verificano diluizioni di quote, con un costo del finanziamento teoricamente inferiore rispetto a quello delle azioni e senza alcun peggioramento dei cosiddetti multipli borsistici (Roe, P/E, price to book value ratio, ecc.).

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