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IPO è una di quelle parole molto comuni nel mondo della finanza. Letteralmente IPO significa Offerta Pubblica Iniziale. Questo concetto si interseca con quello relativo all’avvio dell’iter per la nuova quotazione in Borsa. L’IPO, quindi, è parte integrante del meccanismo che porta una società a quotarsi in Borsa. Ovviamente anche questi termini, soprattutto per chi si è approcciato da poco al mondo della finanza e del trading, non significano tanto.

In questa breve guida sull’IPO proveremo a dare una risposta a tutte le domande che possono sorgere quando si parla di Offerta Pubblica Iniziale in borsa. Partiremo ovviamente dalla definizione di IPO rispondendo, con parole semplici, a domande del tipo cosa è l’IPO o ancora come funziona l’IPO e come deve fare un investitore per aderire a un’Offerta Pubblica Iniziale.

IPO

Il punto di vista che adotteremo in questa guida sarà quello proprio dell’investitore. La nostra attenzione, quindi, sarà solo in parte rivolta ai motivi per cui una società sceglie la quotazione in Borsa. Ci interesseremo invece di come un investitore può guadagnare con un’IPO.

IPO significato: cosa è l’Offerta Pubblica Iniziale

Una buona definizione di IPO è quella secondo cui l’Offerta Pubblica Iniziale è uno strumento regolato dalla legge attraverso il quale una società ottiene la diffusione dei suoi titoli tra il pubblico. Mediante quella che tecnicamente si chiama creazione del flottante, la società ottiene la quotazione dei propri titoli sul mercato regolamentato.

Detto in questi termini può sembrare difficile. Per chi scrive sul web IPO cosa è e punta ad avere info precise possiamo dire che l’IPO è una sollecitazione all’investimento. L’Offerta Pubblica Iniziale, quindi, si configura come un vero e proprio invito ad investire. Chiarito il significato di IPO passiamo oltre.

IPO come funziona

Come funziona l’Offerta Pubblica Iniziale? Il retroterra legislativo di questa domanda è rappresentato dal Testo Unico della Finanza (D.Lgs. 58/1998). Questa legge prevede tutta una serie di disposizioni in materia di informazione e trasparenza. Il pubblico indistinto dei soggetti potenzialmente interessati all’IPO (destinatari dell’offerta) ha diritto a conoscere tutte le informazioni utili per decidere se aderire all’IPO in piena consapevolezza.

L’iter dell’IPO è decisamente lungo e complesso. Per regolamento l’IPO prevede il coinvolgimento di una serie di soggetti molto diversi. Alle varie fasi dell’Offerta Pubblica Iniziale partecipano i seguenti soggetti:

  • la società emittente
  • il global coordinator
  • lo sponsor
  • lo specialist
  • l’advisor finanziario
  • gli studi legali incaricati
  • i membri del consorzio di collocamento

Quando ci si chiede come funziona l’IPO si deve tener presente che la prima fase del processo è rappresentata  dall’invio a Consob della comunicazione preventiva da parte della società interessata. La comunicazione preventiva è un documento ufficiale che la società presenta alla Consob. La stessa società che punta alla quotazione in Borsa si occupa di redigere il Prospetto Informativo secondo lo schema previsto per legge.

Da quello che abbiamo detto si deduce facilmente che un’IPO può durare anche un mese. Se poi si considera tutta la procedura di ammissione in Borsa allora si arriva anche a 4 o addirittura a 6 mesi. Insomma prima di scommettere sull’andamento di una quotata, deve passare un bel pò di tempo. I tempi lunghi, ovviamente, impattano anche sulla possibilità di fare trading di Cfd sulle azioni di quella società quotata.

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IPO cos’è?

Quando ci si chiede cos’è l’IPO si fa in realtà riferimento a tre tipologie diverse di Offerta Pubblica di Acquisto. Sono da considerasi IPO, l’Offerta Pubblica di Sottoscrizione OPS, l’Offerta Pubblica di Vendita OPV e l’Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione OPVS. Tutti questi strumenti portano alla quotazione di una società in Borsa. La differenza, ad esempio tra OPS e OPV o tra OPS e OPVS sta nel modo attraverso il quale si arriva alla negoziazione in Borsa.

Offerta Pubblica di Sottoscrizione Borsa Italiana

Nell’ambito della quotazione in Borsa, l’Offerta Pubblica di Sottoscrizione si ha quando l’azienda punta a quotarsi sul mercato gestito da Borsa Italiana e per raggiungere tale scopo emette nuove azioni. Il collocamento in Borsa, quindi,  corrisponde ad un aumento di capitale. Tramite la ricapitalizzazione si creano flussi di cassa per la società da quotare in Borsa.

Offerta Pubblica di Vendita Borsa Italiana

L’Offerta Pubblica di Vendita OPV si ha quando la società che punta alla quotazione sul mercato gestito da Borsa Italiana vende parte del proprio pacchetto azionario al mercato. Con l’OPV, quindi, non si ha alcuna emissione di nuove azioni nell’ambito di un aumento di capitale ma solo la cessione di titoli già esistenti. L’incasso derivante dall’operazione non viene incamerato dalla società che si quota in borsa. La liquidità, infatti, finisce in pancia al proprietario della società stessa. Con l’Offerta Pubblica di Vendita, quindi, si ha un passaggio di proprietà.

Restando solo agli ultimi anni, l’Offerta Pubblica di Vendita di Poste Italiane è senza dubbio l’OPV più nota. L’operazione ha portato alla quotazione di Poste Italiane in Borsa attraverso la cessione di parte del capitale della società.

Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione

Nell’ambito dei vari tipi di Ipo, l’Offerta Pubblica di Vendita e Sottoscrizione si configura come fattispecie più rara. L’OPVS è una sorta di mix tra l’Offerta Pubblica di Vendita e l’Offerta Pubblica di Sottoscrizione. Nel mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana, l’OPVS è sempre stata poco frequente.

Prezzo IPO come si determina

Quale è il prezzo di partenza di una nuova quotazione in Borsa? Rispondere a questa domanda non è affatto semplice perchè, in linea di principio, non è facile individuare quel prezzo che meglio rappresenta il valore di una singola azione. Ovviamente la determinazione del prezzo dell’Ipo non è soggettiva. Attraverso un meccanismo di regole quindi, si creata una procedura che fa si che il valore di partenza della quotazione sia in qualche modo fissato dal mercato.

In termini generali i metodi per la determinazione del valore di partenza di una quotazione sono essenzialmente tre:

  • book building
  • asta
  • offerta a prezzo fisso

Sul mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana, il metodo più usato per avviare un’Ipo è il book building. L’offerta a prezzo fisso Ipo, invece, è quello meno frequente.

Book building IPO

Quando si fa riferimento a questo metodo per fissare il prezzo dell’offerta in Borsa, la prima domanda riguarda la definizione di bookbuilding. Con questo strano termine, si indica il processo attraverso il quale avviene la redazione della scheda di domanda degli investitori istituzionali che hanno presentato un ordine riguardante un’operazione di offerta di titoli. Attraverso questo processo avviene la fissazione del prezzo degli stessi titoli.

La bookbuilding IPO prevede la formazione della forchetta di prezzo attraverso la domanda espressa dagli investitori istituzionali stessi.

A gestire questo processo è il global coordinator. Questa figura ha il compito di raccogliere in un libro detto book istituzionale tutti gli ordini di acquisto/sottoscrizione degli investitori istituzionali. Gli ordini sono raccolti in base al prezzo o alla priorità temporale o ancora alla dimensione. Ciascun ordine può essere espresso in numero di azioni oppure in controvalore. Ogni ordine, per finire, è legato al limite di prezzo segnalato dall’ordinante. Attraverso questo processo è possibile tracciare una curva da cui si evince la forchetta di prezzo dell’Ipo.

Forchetta prezzo IPO

La determinazione della forchetta di prezzo dell’Ipo è una operazione molto difficile. Molto spesso, infatti, la riuscita dell’operazione di collocamento dipende da quello che è il range proposto al mercato. Non sta infatti scritto da nessuna parte che l’operazione debba concludersi sempre positivamente. La cronaca finanziaria è piena di Ipo ritirate a causa di condizioni di mercato non favorevoli. Solitamente si utilizza proprio questa formula per indicare quelle situazioni in cui o l’offerta non è stata coperta in modo soddisfacente o il mercato non è stato attratto dalla forchetta di prezzo dell’Ipo.

Come si stabilisce la forchetta di prezzo dell’Ipo? Questo intervallo può essere determinato attraverso vari metodi valutativi. Solitamente i modi per determinare la forchetta di prezzo di un’Ipo sono:

  • metodo reddituale
  • metodo dei multipli di mercato
  • metodo patrimoniale

Il metodo reddituale per determinare la forchetta di prezzo dell’Ipo è quello più diffuso e prevede una sorta di studio sulle proiezioni future. In pratica si tratta di tenere in considerazione quelli che possono essere i flussi di cassa futuri della società che punta alla quotazione.

Il metodo dei multipli di mercato per determinare la forchetta di prezzo dell’Ipo consiste nella comparazione dei multipli della società che punta alla quotazione con quelli di analoghe realtà già quotate. Si tratta in pratica di una valutazione di tipo comparativo che comunque non è affatto semplice da eseguire

Il metodo patrimoniale per determinare la forchetta di prezzo dell’Ipo viene utilizzato come estrema ratio nei casi in cui l’azienda che punta alla quotazione sia di difficile valutazione.

Prezzo IPO

La forchetta di prezzo dell’Ipo e il prezzo effettivo dell’Ipo non sono la stessa cosa. La forchetta, infatti, indica un range, mentre il prezzo effettivo dell’Ipo è quello definitivo ossia il prezzo del primo giorno di quotazione. Ma come si determina il prezzo dell’Ipo? 

In pratica il passaggio dalla forchetta al prezzo definitivo avviene attraverso l’esame del book building. In base a quella che è stata la domanda di sottoscrizione degli investitori viene fissato il prezzo finale.

Nella quasi totalità dei casi, il prezzo finale viene stabilito alla fine del collocamento.

Perchè le aziende si quotano in Borsa

Perchè un’azienda si quota in Borsa? Per rispondere a questa domanda è necessario adottare il punto di vista dell’impresa. La quotazione in Borsa di una società rappresenta senza dubbio un’opportunità. I benefici di un’Ipo sono quindi tanti anche se, ovviamente, non tutte le imprese possono decidere di sbarcare in Borsa.

I vantaggi derivanti da una quotazione in Borsa sono in primo luogo di ordine contabile. Un’azienda quotata, infatti, vanta maggiori garanzie per quello che riguarda l’indebitamento. Le società quotate, infatti, hanno un accesso facilitato al capitale di rischio. Non è solo questo il vantaggio derivate dalla quotazione in Borsa. Tra i benefici dell’Ipo, infatti, c’è anche il possibile ingresso di soci istituzionali nel capitale societario. Possibili anche vantaggi di ordine fiscale.

Per finire, il titolo quotato può anche determinare un miglioramento della performance aziendale tramite i piani di stock option per il management.

Quotazione mercati finanziari

Al termine dell’Ipo, il titolo è pronto per la quotazione in Borsa. Il prezzo di partenza è quello fissato al termine del collocamento. Il primo giorno di quotazione è quello più particolare. La neo-quotata, infatti, potrebbe registrare forti oscillazioni di prezzo. Le situazioni possibili sono due:

  • il prezzo della quotazione aumenta poichè il prezzo dell’Ipo è ritenuto troppo basso e non riflette i fondamentali
  • il prezzo dell quotazione diminuisce poichè il prezzo dell’Ipo è ritenuto troppo alto e superiore ai fondamentali della quotata

In entrambi i casi la quotazione sui mercati finanziari apre enormi possibilità di guadagno per chi fa trading online.

IPO e trading

In che misura il discorso relativo a un’Ipo può interessare a chi fa trading di Cfd? Come noto tutte le migliori piattaforme di trading permettono di speculare sull’andamento di un sottostante legato ad un titolo azionario. Il trading azionario, quindi, riguarda solo ed esclusivamente le società già quotate.

Volendo semplificare al massimo, un trader può partecipare ad un’Ipo nel momento in cui il collocamento stesso è finito.

Direttamente, quindi, è impensabile andare short o andare long comprando un Cfd legato ad una azione che non è ancora neppure quotata!

Ipo e Cfd Trading, quindi, sono inconciliabili? Niente affatto. Le migliori piattaforme di Cfd Trading, infatti, spesso lanciano dei Cfd legati ad una specifica Ipo. Un esempio in tal senso si è avuto con il collocamento di Poste Italiane in Borsa. In quella circostanza la piattaforma IG.com lanciò un Cfd sull’Ipo. Operativamente il broker fornì una quotazione preliminare per Poste Italiane in vista dell’Ipo, dando così la possibilità ai traders di operare ancora prima della quotazione in borsa. In pratica, grazie a questo meccanismo, IG.com consentì ai traders di trarre vantaggio dalla speculazione sul prezzo e dalla potenziale volatilità.

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Come guadagnare con le Ipo

A prescindere dal caso specifico degli strumenti lanciati appositamente per intercettare un’Ipo, ci sono altri modi per trarre profitto da un’Offerta Pubblica di Vendita. Questa domanda rientra in un più ampio discorso su come guadagnare con le Ipo. Ovviamente il destinatario di questa guida non è il grande investitore che sceglie di comprare azioni in modo diretto. Questa guida si rivolge ai semplice traders ed è a loro che proveremo a dare una risposta pratica.

Flipping Ipo

Attraverso la strategia del flipping è possibile guadagnare già nei primi giorni dell’Ipo. Considerando che, solitamente, il collocamento in Borsa di una società, dura alcun settimane, con il flipping si può ottenere un profitto certamente interessante.

Ma come si fa a fare flipping nel trading? Le mosse da fare sono essenzialmente due. Si tratta, anzitutto, di comprare il titolo azionario nel giorno di quotazione dell’Ipo. Successivamente, a distanza di pochissimi giorni, il titolo va rivenduto. In questo modo è possibile realizzare profitti veloci senza correre grandi rischi. Il flipping è guardato con diffidenza da molti broker ma non è comunque mai vietato. Ad oggi per guadagnare soldi con le Ipo l’unica strada percorribile è quella del flipping.

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