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Le obbligazioni sono dei titoli di credito che rappresentano una parte del debito acceso da una società o da un ente pubblico al fine di reperire le risorse necessarie per finanziarsi utilizzando una strada diversa e più vantaggiosa rispetto a quella del finanziamento bancario. Per l’investitore rappresentano quindi una forma di investimento a basso rischio che nella maggior parte dei casi garantisce una remunerazione maggiore rispetto a quella offerta da altre tipologie di investimenti che allo stesso modo garantiscono la restituzione del capitale a scadenza (fatta eccezione per i titoli zero coupon).

Di seguito le principali tipologie di obbligazioni esistenti:

Obbligazioni a tasso fisso: riconoscono una cedola periodica calcolata sulla base di un tasso di interesse prefissato e valido per tutta la durata del prestito obbligazionario. Il lato positivo di questa tipologia di obbligazioni è quello di consentire all’investitore di conoscere in anticipo e con esattezza i guadagni futuri, mentre quello negativo è dato dall’estrema volatilità di tali titoli, in quanto il loro prezzo è molto sensibile alle variazioni economiche e dei tassi di interesse.

Obbligazioni indicizzate: in questo caso il rendimento periodico è legato ad un parametro di tasso a breve termine, nella maggior parte dei casi si tratta del tasso Euribor a 3, 6 o 12 mesi, a seconda della periodicità della cedola stessa. In questo caso, dunque, il rendimento dipende dall’andamento del parametro di riferimento, tuttavia l’ammontare rimborsato a scadenza non potrà mai essere inferiore al valore nominale dell’obbligazione, anche nel caso in cui la performance del paramentro di riferimento fosse negativa.

Obbligazioni zero coupon: in questo caso il rendimento non è dato dalle cedole ma dalla differenza tra il prezzo di rimborso e quello di sottoscrizione del prestito, oppure dal prezzo di acquisto nel caso in cui il titolo viene comprato sul mercato secondario.  Il prezzo di emissione viene determinato dall’emittente.

Obbligazioni convertibili: sono titoli il cui possessore ha la facoltà di convertire in azioni della società emittente o di una società appartenente allo stesso gruppo. Qualora tale facoltà venga esercitata, l’investitore cessa di essere obbligazionista e diventa azionista.

Obbligazioni con warrant: sono titoli obbligazionari che riconoscono al loro titolare il diritto, chiamato warrant, di sottoscrivere azioni oppure obbligazioni a un prezzo predeterminato e sulla base di un rapporto prestabilito dalla società emittente.

Obbligazioni ibride: sono titoli che hanno caratteristiche  intermedie tra le obbligazioni tradizionali e le azioni, sono solitamente più rischiosi e quindi anche più redditizi. Ad esempio, in caso di bancarotta i possessori di questi strumenti verranno rimborsati solo dopo tutti gli altri obbligazionisti, ma prima degli azionisti; la società ha la facoltà di rimborsare in anticipo il prestito; l’emittente ha la possibilità rinviare il pagamento di una o più cedole al verifi carsi di determinati accadimenti. Inoltre, hanno una durata molto elevata che nella maggior parte dei casi supera il decennio.

 

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