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UBS ha comunicato di aver tagliato il rating sul titolo Fiat portandolo da “buy” a “neutral”. In altre parole, dunque, gli analisti della banca d’affari hanno preferito adottare un atteggiamento improntato alla cautela e non consigliare più agli investitori l’acquisto delle azioni della casa automobilistica torinese. Abbassato in maniera rilevante anche il target price, che scende da 5,7 a 3,50 euro, a seguito della revisione delle stime di eps 2012 da 0,61 a -0,34 euro per azione e  quelle di eps 2013 da 0,99 a -0,31 euro per azione.

Il motivo è da ricercare nella decisione del gruppo automobilistico italiano di salire ulteriormente nel capitale di Chrysler, un’operazione che necessita inevitabilmente di capitali, a prescindere da quello che sarà l’esito della disputa sul valore della casa automobilistica americana, con Fiat che rivendica 4,4 miliardi di dollari per il 100% e Veba 10,4 miliardi di dollari per la stessa quota.

In ogni caso, infatti, secondo gli analisti, soprattutto in considerazione del suo indebitamento netto di oltre 5 miliardi di euro, Fiat sarà costretta a ricorrere ad un aumento di capitale per reperire le risorse necessarie a salire ulteriormente nel capitale di Chrysler.

Tutto questo anche in considerazione del fatto che con ogni probabilità Fiat non potrà lottare molto sul prezzo, alla luce del diritto di Veba di attivare un’Ipo nel corso del prossimo anno, un qualcosa che potrebbe cristallizzerebbe la partecipazione di minoranza e complicare la fusione.

 

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