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Le recenti crisi finanziarie, che hanno colpito in particolar modo il settore bancario, hanno fatto alzare il livello di guardia tra i piccolo risparmiatori retail. Dal crack di Lehman Brothers alle nazionalizzazioni di numerose banche inglesi, irlandesi, spagnole e greche, il buon padre di famiglia inizia a temere anche per i risparmi depositati presso le banche italiane.

Tuttavia, sebbene il rischio sia impossibile da eliminare completamente, soprattutto in caso di bancarotta dello Stato, rispetto al 2011 il pericolo di fallimento per le banche italiane appare più remoto.

In ogni caso, se si è aperto un conto corrente presso una banca, non dobbiamo preoccuparci più di tanto in quanto il nostro denaro è pur sempre garantito dallo Stato attraverso il paracadute sui conti correnti fornito dalla FDIC, ovvero il Fondo interbancario di tutela dei depositi.

Il denaro di ogni singolo correntista, depositato presso un istituto di credito, anche sotto forma di conto deposito, è garantito per un importo massimo di 100.000 euro.

Se nella più sciagurata delle ipotesi la nostra banca dovesse fare crack, il denaro è garantito fino a 100 mila euro. Se il conto corrente è cointestato (ad esempio con il coniuge) la garanzia opera per entrambi titolari e sempre per un controvalore massimo di 100 mila euro a testa. Il tempo di rimborso previsto è di 20 giorni lavorativi, più altri 10 di proroga in casi eccezionali.

Se si possiedono più conti correnti in diverse banche e clamorosamente dovesse esserci il fallimento simultaneo di tutti gli istituti di credito nei quali abbiamo depositato il nostro denaro, la garanzia è di 100.000 euro per ogni banca. Se invece, si hanno più conti con la stessa banca, si ha diritto a una copertura massima di 100 mila euro.

Cosa succede in caso di fallimento di una banca
Cosa succede in caso di fallimento di una banca?

Se una banca fallisce cosa succede al conto corrente dei risparmiatori?

Una domanda a cui molti cercano risposta. Si deve fare prima di tutto una distinzione tra i vari risparmi depositati presso la banca.

Ad esempio se i risparmi sono investiti in azioni e obbligazioni non della banca fallita, o anche in fondi comuni di investimento o ancora ETF, o custoditi nel conto titoli, questi non rientrano nel patrimonio della banca e in teoria il risparmiatore non dovrebbe perdere nulla. I depositi sul conto corrente, o conto deposito, fino a 100 mila euro sono anche garantiti dal Fondo Interbancario di tutela dei depositi.

Tutte le banche che opera sul territorio italiano aderisce a questo fondo e tra queste abbiamo anche la divisione italiana della Deutsche Bank, la banca olandese Ing che offre agli italiani il conto corrente Arancio, il Credit Agricolè o BNP Paribass azionista di BNL.

Il fondo però non ha disponibilità illimitata. Nel caso in cui la banca è piccola non ci sono difficoltà nel rimborsare i correntisti, cosa che potrebbe accadere invece se la banca è grande. Tieni anche presente che il fondo non è nato per risolvere le crisi bancarie ma solo per assicurare i conti correnti.

Fallimento della banca pagherà anche il correntista?

Dal 2016 sono cambiate molte cose. Nel caso di fallimento della banca, sia gli azionisti sia gli obbligazionisti della banca fallita, dovranno farsi carico delle perdite al pari dei correntisti. Questo è il bail-in entrato in vigore dal 1 gennaio 2016. Prestate dunque attenzione a dove aprire il conto corrente.

E’ consigliabile di evitare banche in difficoltà e a chi offre tassi sopra alla media sui conti deposito per attirare la clientela.

Nel caso poi in cui la banca fallisce, il mutuo non si estingue.

Una banca può fallire?

Certamente sì in quanto ente privato anche se questo succede di rado poiché le banche in difficoltà sono solitamente salvate dallo stato. Questo lo abbiamo visto con Banca Etruria, Banca Marche, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Monte Paschi di Siena.

Teoricamente queste banche non sono fallite, ma sono state acquisite da istituti di credito più grandi tranne per la MPS che non ha trovato nessuno dalle spalle abbastanza grandi. Il salvataggio delle banche avviene per via del ministero del Tesoro, il quale adesso è divenuto il primo azionista delle banche salvate.

I correntisti subiscono perdite?

A pagare il costo più alto sono sempre i risparmiatori che hanno investito in quelle banche. Possiamo solo dire che difficilmente una grande banca fallisce ma questo non è impossibile e anzi deve prestare molta attenzione il risparmiatore che investe in azioni e obbligazioni delle banche in dissesto.

Come scegliere il conto o la banca giusta?

Nel momento in cui si cerca un conto corrente si devono valutare sia i costi sia anche lo stato di salute della banca. In pratica ci si deve informare sui principali indicatori che servono per valutare la solidità patrimoniale delle banche.

Si deve poi controllare quale sia il rischio sul debito assegnato dalle varie agenzie di rating. Nel caso in cui la banca è quotata si deve anche controllare i prezzi delle azioni e delle obbligazioni, ovvero i cds, credit default swap, che misura il rischio di fallimento.

Se sei un correntista ed in futuro vuoi evitare problemi con il conto corrente, deve imparare a selezionare le banche e lo devi fare allo stesso modo di come fa il risparmiatore quando vuole investire i sui denari in strumenti finanziari.

Maggiori approfondimenti:

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