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Dopo aver specificato cos’è e chi sono i soggetti che possono fruire del congedo di maternità e paternità dell’INPS, affrontiamo nella seconda parte della nostra mini guida, il capitolo sulla durata dell’astensione obbligatoria dal lavoro.

 

Clicca qui per la prima parte della guida sui congedi parentali 

Congedo maternità durata

Il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro è così formulato:
-2 mesi prima del parto presunto o prima se la gravidanza è a rischio o si svolgono lavori incompatibili con la gravidanza
-3 mesi dopo il parto. In caso di parto anticipato rispetto alla data presunta (parto prematuro o precoce), ai tre mesi dopo il parto si aggiungono i giorni compresi tra la data effettiva e la data presunta.

 

Casi particolari

Si precisano le seguenti condizioni particolari:

in caso di parto gemellare la durata del congedo di maternità non varia
-parto prematuro con ricovero del neonato: in tal caso, la lavoratrice può differire, in tutto o in parte, la fruizione del congedo di maternità post partum al momento dell’ingresso del neonato nella casa familiare, sempreché le condizioni di salute della lavoratrice stessa ne consentano il rientro a lavoro.
-adozione minori: il periodo di astensione dal lavoro spetta per i 5 mesi successivi all’effettivo ingresso in famiglia del minore adottato o affidato preadottivamente nonché per il giorno  dell’ingresso stesso (adozioni o affidamenti).
-adozioni o affidamenti preadottivi internazionali: il congedo spetta per i 5 mesi successivi all’ingresso in Italia del minore adottato o affidato nonché per il giorno dell’ingresso in Italia. Il periodo di congedo può essere fruito, anche parzialmente, prima dell’ingresso in Italia del minore.

 

Congedo paternità durata

Il congedo di paternità invece decorre dalla data in cui si verifica uno degli eventi che permettono la fruizione del congedo INPS come la morte della madre, grave infermità e così via e coincide temporalmente con il periodo di congedo di maternità non fruito dalla lavoratrice madre. In caso di madre non lavoratrice, il congedo di paternità termina al terzo mese dopo il parto. In caso di parto prematuro con ricovero del neonato in una struttura ospedaliera, il congedo di paternità può essere differito, in tutto o in parte, alla data di ingresso del bambino nella casa familiare.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
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