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Il redditometro entrerà a far parte del modello 730 e delle altre dichiarazioni dei redditi a partire dal 2014. A stabilirlo è stata l’Agenzia delle Entrate, che ha comunicato l’inserimento all’interno dei modelli per la dichiarazione dei redditi da presentare nel 2014, in relazione all’anno fiscale 2013, dell’informativa riguardante il possibile utilizzo dei dati per l’accertamento, sulla scia di quanto chiesto dal Garante della privacy.

La stessa Agenzia delle Entrate, all’interno delle istruzioni per la compilazione del modello di dichiarazione dei redditi, sempre riguardo all’utilizzo dei dati per l’ultima versione del redditometro, chiarisce però che ai fini di tale utilizzo non è necessario alcun consenso da parte del contribuente, l’informativa sopra citata è infatti finalizzata esclusivamente a rendere consapevole il contribuente che la congruenza dei dati contenuti nella dichiarazione verrà verificata attraverso l’utilizzo del redditometro. Questo poiché l’Agenzia delle Entrate non ha l’obbligo di ottenere il consenso degli interessati per il trattamento dei loro dati personali.

In particolare, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che tutte le dichiarazioni presentate verranno sottoposte al controllo mediante confronto tra il reddito dichiarato e le spese certe effettuate nell’anno, tuttavia il successivo accertamento riguarderà solo i contribuenti considerati a maggior rischio evasione, ossia quelli per i quali sarà riscontrato uno scostamento maggiore al 20% tra il reddito dichiarato e le spese sostenute.

L’informativa sul trattamento dei dati personali ricorda inoltre che il nuovo redditometro si applica a partire dal periodo d’imposta 2009, ossia dalle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2010, e che per l’attività accertativa saranno utilizzati i dati personali presenti in Anagrafe Tributaria e ottenuti tramite scambi di informazioni con altre autorità pubbliche e soggetti privati, conformemente a quanto previsto dalle norme di legge.

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