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L’ultima seduta della settimana a Piazza Affari è stata caratterizzata dall’andamento dei titoli petroliferi i quali, dopo il forte ribasso subito dal prezzo del greggio, sono crollati in borsa. I principali indici della Borsa Italiana hanno chiuso la seduta in ribasso, ad eccezione del Ftse Italia Mid Cap e il segmento Star in frazionale rialzo.

Il Ftse Mib è sceso dello 0,43% a 20.015 punti, chiudendo la settimana con un rialzo dello 0,3%; male anche il Ftse Italia All Share che ha ceduto lo 0,4% a 21.115 punti; rialzi minimi per il Ftse Italia All Share che ha chiuso a +0,08% e il Ftse Italia Star a +0,43%. Nella seduta di ieri il controvalore degli scambi è saluto a 2,78 miliardi di euro rispetto ai 2,32 miliardi di giovedì; l’euro ha oscillato intorno agli 1,245 dollari e l’oro è sceso a 1.180 dollari. Dei 329 titoli trattati a Piazza Affari, 157 hanno terminato la giornata in ribasso, 156 in positivo e invariati i restanti 16 titoli.

Come dicevamo, è stato un venerdì nero per il settore petrolifero a causa del forte ribasso subito dal prezzo del greggio, sotto i 69 dollari al barile a New York, in seguito alla decisione dell’Opec di non tagliare la produzione. Tutti i titoli petroliferi hanno subito pesanti flessioni a Piazza Affari.

Nel dettaglio, Eni ha subito un ribasso del 2,72% a 16,07 euro; ancora peggio sono andate Saipem e Tenaris: la prima ha chiuso a -5,42% a 11,51 euro mentre la seconda a -4,32% a 13,3 euro. Immediata la reazione degli analisti: gli esperti di Nomura hanno tagliato da 18,5 euro a 15,5 euro il target price di Eni, oltre alla decisione di ridurre il titolo in portafoglio. Inoltre, Discovery Capital Management ha aumentato lo short su Saipem portandolo dallo 0,5 allo 0,67 per cento.

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