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Gli analisti di UBS hanno comunicato questa mattina di aver alzato il rating sul titolo Fiat portandolo da “neutral” a “buy” e il target price da 4 a 5,5 euro, nonostante la decisione di rivedere al ribasso le stime di Eps 2013 da -0,31 a -0,51 euro e quelle 2014 da 0,28 a 0,20 euro.

La decisione di migliorare la valutazione sul titolo deriva soprattutto dalla convinzione che i termini di un buy-out su Chrysler saranno interessanti, in quanto a loro avviso Fiat non dovrebbe pagare più del valore di Ipo per la partecipazione del fondo Veba, ovvero 3,5 miliardi di dollari.

A tutto questo bisogna poi aggiungere l’esclusione della Ferrari dal progetto di fusione tra Fiat e Chrysler, con conseguente separazione di un asset del valore di 3-4 euro per azione.  L’importanza di questo ultimo aspetto è stata ulteriormente sottolineata facendo presente che ad oggi il mercato valuta quasi zero l’aggregato che nascerà dalla fusione con Chrysler, basti pensare che nel nuovo target price di 5,5 euro su Fiat la Ferrari conta per 3 euro.

Nonostante le continue rassicurazioni al riguardo arrivate da Sergio Marchionne, gli esperti di UBS sono convinti che Fiat avrà bisogno di una forma di supporto al capitale per poter completare la fusione con Chrysler. Tra le varie opzioni possibili, oltre a quella di un aumento di capitale, gli analisti della banca elevetica ipotizzano la cessione di asset, un finanziamento ponte oppure, l’opzione secondo loro da preferire, l’emissione di obbligazioni convertibili in azioni Ferrari.

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