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In tarda mattinata il titolo Fondiaria Sai è stato sospeso per eccesso di ribasso, con un calo teorico, corrispondente all’ultimo prezzo valido, del 4,6% a 1,5350 euro.

Ad influire negativamente sull’andamento del titolo sono soprattutto le indiscrezioni di stampa circolare questa mattina, secondo le quali fonti vicine alla vicenda avrebbero comunicato la notifica avvenuta questa mattina di 14 nuovi avvisi di garanzia disposti dalla procura di Torino nei confronti dei membri del comitato esecutivo nel marzo 2011, che ha approvato il bilancio 2010, nonché del responsabile del bilancio dell’epoca e di Salvatore Ligresti, all’epoca dei fatti azionista di riferimento insieme ai suoi figli. Le ipotesi di reato avanzate dagli inquirenti riguardano il bilancio consolidato del 2010 nell’ambito del quale, secondo quanto accertato dall’ispezione dell’Isvap, sarebbe stato insabbiato un buco nelle riserve dei sinistri di almeno 600 milioni di euro.

Come se non bastasse, il titolo risente anche delle dichiarazioni rilasciate ieri all’agenzia Adnkronos da Giulia Ligresti, ex presidente di Premafin, secondo cui la fusione tra l’ex galassia Ligresti e Unipol potrebbe “naufragare”. In particolare, la figlia di Salvatore Ligresti ritiene che sia Mediobanca che Unicredit, nonché il management interno di Fondiaria Sai, fossero perfettamente a conoscenza delle criticità patrimoniali di Unipol, mai sanate, che hanno portato a uno sproporzionato e non giustificato aumento di capitale, funzionale a un’operazione di integrazione che a suo avviso è destinata a naufragare. Secondo le sue affermazioni, inoltre, Fondiaria Sai avrebbe dovuto salvare Unipol e gli interessi delle banche.

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