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Che i contribuenti italiani siano costretti a sborsare buona parte dei loro soldi in tasse a favore dello Stato è cosa ormai ben nota, ma in realtà la normativa vigente in materia fiscale prevede una serie di tasse alquanto assurde e bizzarre addirittura ignote ai più. A raggrupparle ci ha pensato Confesercenti in un documento chiamato “Balzelli d’Italia”, in cui vengono elencate quelle che possono essere definite le 100 tasse più improbabili presenti in Italia, quasi a voler sottolineare l’inesauribile fantasia del fisco italiano. Eccone alcune:

la tassa sui gradini: deve essere pagata da tutti i proprietari di case che hanno i gradini d’ingresso sulla pubblica via;

la tassa sull’ombra: se con la tenda di un locale il proprietario “invade” il suolo pubblico deve pagare l’imposta per occupazione di suolo pubblico;

la tassa sui cani: alcuni Comuni hanno o sono in procinto di istituire nuovamente la tassa sul possesso dei cani introdotta dal Regio decreto n. 1393 del 1918, consistente nel pagamento di un corrispettivo annuale per il possesso di ogni singolo cane custodito;

la tassa sui turisti: è stata reintrodotta di recente la cosiddetta tassa di soggiorno;

la tassa sulla disoccupazione: ovvero una tassa che sono costretti a pagare coloro che partecipano ai concorsi pubblici;

la tassa sullo studente: si tratta di un’imposta regionale dovuta dagli studenti universitari;

la tassa sul morto: per il rilascio del certificato di constatazione del decesso occorre versare una tassa di 35 euro;

la tassa sulla musica: un locale pubblico che voglia diffondere musica deve corrispondere i diritti non solo alla Siae ma anche a SCF (Consorzio fonografici che rappresenta l’industria discografica).

Per scaricare il documento di Confesercenti e conoscere tutte le tasse più assurde d’Italia clicca qui.

 

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