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Gli analisti di Keefe, Bruyette & Woods bocciano le banche italiane; o, meglio, ne bocciano la maggior parte, salvandone solo due, ovvero Intesa San Paolo e Unicredit. Se gli esperti si dicono positivi sulle banche di grandi dimensioni sono, al contrario, assai critici con gli istituti più piccoli.

Secondo gli analisti di Keefe, Bruyette & Woods il principale “peso” che grava sulle banche italiane è un contesto di bassi tassi e di limitata crescita dei prestiti, settore nel quale, sempre secondo gli esperti, gli istituti faranno fatica a incrementare i rendimenti. A complicare ulteriormente il quadro, c’è il contesto macroeconomico che spesso è in contrasto con i business plan degli istituti di credito che assumono, seppur mediamente, un crescita del Pil italiano, dei tassi e dei prestiti.

Seguendo questa logica, gli analisti di Keefe, Bruyette & Woods hanno abbassato il target price e il giudizio per alcune banche. Declassamento di rating per il Banco Popolare, per la Popolare di Milano e per la Popolare dell’Emilia Romagna: dal precedente “outperform” (farà il meglio del mercato) a un neutrale “market perform”. Per quanto riguarda i prezzi obiettivi, il Banco Popolare ha subito un ribasso da 16 a 10,3 euro, la Popolare di Milano da 0,73 a 0,6 euro, la Popolare dell’Emilia Romagna da 8,4 a 5,3 euro.

Tagli anche per Ubi Banca a Credem, entrambe declassate dal neutrale “market perform” a “underperform” (farà peggio del mercato); il target price di Ubi Banca è sceso da 6,7 a 5,3 euro, mentre quello di Credem da 6,6 a 5,5.

Ad essere promosse sono, invece, le banche di grandi dimensioni che, secondo gli analisti di KBW non dovrebbero risentire molto della difficile situazione economica del Paese. In particolare, gli esperti promuovono Intesa SanPaolo, alzando il giudizio da “market perform” a “outperform” (farà meglio del mercato), e il target price da 2,6 a 2,9 euro. Tra l’altro Intesa SanPaolo è anche nella lista di Société Générale relativa ai migliori titoli del 2015 (si veda: Le previsioni di Société Générale per il 2015).

Bene anche Unicredit: gli analisti di KBW hanno alzato il prezzo obiettivo da 6,2 a 6,5 euro e confermato il rating neutrale “market perform”.

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