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Le consuete aste mensili disposte dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il collocamento di BTP e di altre tipologie di titoli di Stato italiani non sono aperte agli investitori privati, che devono quindi necessariamente servirsi dell’intermediazione della propria banca e pagare delle commissioni per tale servizio.

Le commissioni applicate dalle banche per l’acquisto di titoli di Stato per conto dei clienti variano a seconda della tipologia di obbligazioni governative acquistate. Nella maggior parte dei casi, inoltre, sono previste delle commissioni fisse, in modo tale da evitare che eccessive imposizioni possano scoraggiare gli investitori ad investire in BOT, ad investire in BTP o in altre categorie di titoli di Stato italiani.

In particolare, per quanto riguarda i BOT, le commissioni applicate variano in base alla vita residua del titolo, in termini di numero di giorni intercorrenti tra la data di regolamento dei titoli acquistati in sede di asta e la scadenza del titolo stesso. Nel dettaglio, per i BTP a tre anni (intervallo di vita residua compreso tra 1 e 1460 giorni) le commissioni applicate sono dello 0,2%; per i BTP a cinque anni (intervallo di vita residuo compreso tra 1461 e 2738 giorni) le commissioni applicate sono dello 0,3%; per i BTP a dieci anni (intervallo compreso tra 2739 e 4562 giorni) le commissioni applicate sono dello 0,4%; per i BTP a quindici e trenta anni (intervallo compreso tra 4563 e 999999 giorni) le commissioni applicate sono dello 0,4%.

I BTP, ricordiamo, possono essere acquistati dagli investitori privati per un ammontare minimo di 1.000 euro e, essendo soggetti al regime della dematerializzazione, sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto.

 

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