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Utile in calo per Cnh Industrial, la società che fa capo alla Exor controllata dalla Agnelli, anche se il 2014 appena trascorso è stato in linea con gli obiettivi. La società, che ha chiuso l’anno con ricavi pari a 32,6 milioni di dollari e utile netto di 708 milioni dollari, ha fatto sapere che distribuirà un dividendo pari a 0.20 euro per azione ordinaria.

Per Chn Industrial, che si occupa della produzione di macchine per l’agricoltura e di veicoli industriali, il 2014 si è chiuso con ricavi pari a 32,6 milioni di euro, il 3,8% in meno rispetto al 2013. Il calo c’è stato, sì, ma tutto sommato non è stato così negativo, dato che è stata superata la guidance di 32 miliardi e le stime degli analisti si attestavano a 31.095 milioni.

In ribasso anche i ricavi di vendita delle attività industriali, calati del 4,5% a 31.198 milioni di dollari; fuori dalle stime, invece, l’utile operativo, che è sceso più di quanto previsto, ovvero del 5,1% a 1.988 milioni di dollari, -3,6% a cambi costanti, con un margine operativo del 6,4% sostanzialmente in linea con il 2013. L’utile netto è sceso del 14,5% a 708 milioni di dollari, mentre l’indebitamento netto industriale è aumentato a 2,7 miliardi di dollari, 0,5 miliardi in più rispetto allo scorso anno.

Il consiglio di amministrazione di Cnh Industrial ha deciso di proporre agli azionisti un dividendo di 0,20 euro per azione ordinaria, per un totale di 307 milioni di dollari, pari a circa 271 milioni di euro (si veda: Previsioni dividendi 2015 borsa italiana).

Per il 2015, il gruppo guidato da Sergio Marchionne e Richard Tobin si attende miglioramenti nel campo della redditività, soprattutto in quella dei veicoli commerciali e delle macchine per le costruzioni.

Per quanto riguarda i giudizi espressi dalle banche d’affari, gli analisti di Equita hanno confermato rating “buy” e target price a 7,9 euro, quelli di Banca Imi il giudizio “add” e il prezzo obiettivo di 7,50 euro. Di avviso diverso sono, invece, gli esperti di Kepler Cheuvrex che hanno ribadito il rating “reduce” e il target price di 6,10 dollari, avvertendo gli investitoti che l’attuale contesto di mercato mette a rischio l’aumento dell’utile operativo previsto dal management del gruppo per il 2015.

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