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Tempo di conti per Damiani, il gruppo attivo nel settore lusso ha chiuso il bilancio al 31 marzo e, quindi, ha presentato i numeri dell’esercizio 2014-2015; in aumento il giro d’affari ma anche l’indebitamento netto del gruppo. Gli utili realizzati verranno destinati a riserva straordinaria.

Damiani ha chiuso l’esercizio 2014-2015 (la chiusura del bilancio della società piemontese avviene al 31 marzo) con un giro d’affari di 150,45 milioni di euro, in aumento del 4,3 per cento rispetto ai 144,32 milioni di euro contabilizzati nel corso dell’esercizio precedente; a tassi di cambio costanti l’aumento del giro d’affari sarebbe stato del 5 per cento.

In crescita anche il margine operativo lordo: 4,04 milioni di euro a fronte dei 251 mila euro dell’esercizio precedente; la marginalità, quindi, è stata del 2,7 per cento. Bene anche il risultato operativo consolidato, che risulta essere quasi in pareggio: -0,4 milioni di euro, a fronte della perdita operativa di 3,9 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente. In riduzione la perdita netta, che è passata da 8,56 milioni a 3,45 milioni di euro. Sale, però, l’indebitamento netto del gruppo, che passa da 40,77 milioni di euro dell’inizio dell’esercizio a 50,55 milioni di euro della fine di marzo 2015.

I vertici di Damiani hanno proposto di destinare l’utile messo a segno dalla capogruppo, ovvero 2,6 miliardi di euro, a riserva straordinaria.

Per quanto riguarda i negozi, al 31 marzo 2015, il gruppo gestiva 54 punti vendita diretti, di cui 41 monomarca. L’andamento positivo nell’esercizio 2014-2015 si è registrato sia nel mercato domestico che in quello estero, dove il gruppo sta continuando la sua espansione nelle aree in cui la distribuzione dei beni di lusso è particolarmente apprezzata.

Tra i fatti di rilievo avvenuti nel corso dell’esercizio 2014-2015 ricordiamo la richiesta a Borsa Italiana, da parte del Consiglio di Amministrazione di Damiani, di esclusione dal segmento Star a causa della riduzione del flottante al di sotto della soglia minima richiesta del 20% (si veda: Damiani ha chiesto l’esclusione dal segmento STAR) e il conseguente trasferimento delle azioni ordinarie Damiani al mercato MTA, avvenuto il 26 agosto 2014.

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