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A Piazza Affari nel corso della mattinata il titolo Banca MPS è stato sospeso per eccesso di ribasso dopo aver segnato una perdita di oltre cinque punti percentuali.

Ad influire negativamente sull’andamento del titolo è stata la conferma da parte dell’istituto senese dell’esistenza di  un derivato effettuato nel 2009 con Nomura, denominato Alexandria, oggetto delle indiscrezioni di stampa circolate nel corso delle ultime ore e che hanno causato una pioggia di acquisti sul titolo. In particolare, stando ai rumors, il Consiglio di amministrazione, i revisori e la Banca d’Italia sarebbero venuti a conoscenza di Alexandria solo lo scorso novembre, inoltre tale contratto avrebbe determinato per Banca MPS una perdita di 220 milioni di euro che dovrebbe essere contabilizzata nel 2012 e che sarebbe alla base della richiesta della banca, avanzata lo scorso dicembre, di emettere 500 milioni di Monti bond in più, ossia 3,9 miliardi di euro invece dei 3,4 miliardi inizialmente richiesti.

Banca MPS, in particolare, ha confermato che tra le operazioni strutturate che al momento sono in fase di analisi c’è anche Alexandria, stipulata con Nomura. Il dossier potrebbe essere presentato al Cda già nel corso della riunione di metà febbraio e quest’ultimo durante la medesima seduta potrà adottare ogni misura necessaria per assicurare la corretta rappresentazione contabile delle operazioni in oggetto. La banca ha inoltre ricordato di aver chiesto un incremento di 500 milioni dei Monti bond per poter coprire impatti patrimoniali di eventuali rettifiche di bilancio e dei costi di chiusura di alcune operazioni.

Sulla faccenda ha diffuso una nota anche Nomura, secondo cui l’operazione Alexandria fu approvata dai massimi vertici della banca del momento, compreso l’allora presidente Giuseppe Mussari.

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