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Nel corso della riunione tenuta ieri, in linea con quelle che erano le aspettative, il Consiglio di amministrazione di Iren ha dato il suo via libera all’esercizio del diritto di vendita ad A2A della quota del 21% detenuta in Edipower.

Gli accordi che contemplano la possibilità di esercitare tale diritto, ricordiamo, prevedono l’assegnazione ad Iren, in cambio della cessione della suddetta partecipazione, dell’impianto termoelettrico a ciclo combinato ad alta efficienza di Turbigo, con 800 Mw di potenza installata, e del nucleo idroelettrico di Tusciano, con una capacità produttiva annua di circa 250 GWh. A seguito dell’acquisizione di questi due impianti, dunque, Iren disporrà di una capacità termoelettrica a ciclo combinato pari a 2.000 Mw e di una capacità idroelettrica per oltre 600 Mw.

L’uscita da Edipower e la conseguente acquisizione dei suddetti asset di produzione dovrebbe consentire ad Iren di ottenere sia una maggiore flessibilità strategica sia maggiori sinergie realizzabili dalla gestione diretta degli impianti acquisiti, che saranno integrati nel complesso del parco impianti Iren.

La società al termine della riunione di ieri ha voluto commentare anche l’applicazione di provvedimenti restrittivi nei confronti del vice presidente Luigi Giuseppe Villani a seguito delle indagini dalla Guardia di Finanza di Parma per conto della Procura della Repubblica. Al riguardo, in particolare, il Consiglio di amministrazione ha ribadito la propria totale estraneità ai fatti contestati ai soggetti coinvolti e al contempo ha fatto sapere che, ritenendosi parte lesa, ha provveduto a dare mandato ai propri legali per l’eventuale tutela dei propri interessi e della propria immagine.

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