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Si chiude ufficialmente oggi l’offerta pubblica di acquisto lanciata da Salini su Impregilo, al prezzo di 4 euro per azione, finalizzata alla fusione tra le due società.

Tuttavia, il gruppo romano non ha dovuto attendere l’ultimo giorno di offerta per conoscere l’esito positivo o meno dell’operazione, essendo riuscito a raggiungere già qualche giorno fa la quantità di adesioni minima a cui era condizionata la validità dell’offerta, ovvero almeno il 50% più un’azione di Impregilo. In particolare, tale soglia è stata raggiunta tre giorni fa, quando il gruppo Gavio ha deciso di consegnare il pacchetto di azioni di cui era proprietario tramite Igli, pari al 29,9% del capitale, tenendo per sé solo una quota dell’1,9%. Al termine della giornata di ieri, quindi al termine del giorno che precede quello della chiusura dell’offerta, Salini aveva raggiunto complessivamente il 66% di Impregilo.

Inizialmente il gruppo romano aveva negato che l’operazione fosse finalizzata al delisting del titolo Impregilo, tuttavia nei giorni scorsi Pietro Salini, nel corso di un’intervista rilasciata a a Bloomberg, ha dichiarato che al termine dell’Opa verrà seriamente valutata la possibilità procedere al delisting del titolo dal listino di Piazza Affari, con successiva quotazione della società a Londra.

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