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I listini europei tornano in terreno positivo dopo ben cinque sedute segnate da forti perdite che hanno bruciato 2500 miliardi. L’esito del referendum in Gran Bretagna sulla permanenza o meno dei sudditi di Sua Maestà nell’Unione e i rischi legati a una Brexit hanno portati gli investitori ad orientarsi verso i beni cosiddetti rifugio: l’oro, lo yen e i titoli di Stato dei Paesi più solidi.

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L’agenda macroeconomica di oggi sposta le attese sulla relazione della Federal Reserve che non dovrebbe, però, riservare sorprese: la volatilità dei mercati e il deludente rapporto sul lavoro americano pubblicato qualche giorno fa hanno fatto scendere parecchio le quotazioni di un rialzo dei tassi. Gli analisti scommettono su un intervento rinviato dopo l’estate.

Intanto i mercati tornano a trattare in terreno positivo. A Milano l’indice Ftse mim guadagna l’1,7%, portandosi a quota 16.549 punti. Si segnala il progresso di Madrid che guadagna quasi due punti percentuali (+1,96%); bene anche Parigi (+1,34%) e Francoforte (+1,13%).

A Piazza Affari si segnala il recupero del comparto bancario: Unicredit  (+2,53% a 2,26 euro), Intesa Sanpaolo  (+1,62% a 1,94 euro), Mps  (+3,48% a 0,505 euro), Ubi Banca (+2,37% a 2,67 euro) e il Banco Popolare  (+2,94% a 2,52 euro).

I timori della Brexit continuano ad alimentare la tensione sui mercati dei titoli di Stato anche se stamani lo spread tra Btp e Bund è sceso a 142 punti, dopo aver chiuso ieri a quota 145. Il tasso sul decennale è all’1,43%. Ieri per la prima volta nella storia è passato in negativo il rendimento del decennale tedesco che oggi è risalito in terreno positivo a +o,o1%.

L’euro è stabile sul dollaro: la divisa europea è scambiata con 1,122 dollari; mentre recupera sullo yen; oggi un euro vale 119,3 yen. La sterlina recupera terremo sul dollaro, il cambio odierno col biglietto verde è a 1,4172.

Rialzi più contenuti per le principali Borse asiatiche: Tokyo ha chiuso con un guadagno dello 0,38%, con l’indice Nikkei 225 che si ferma a quota 15.919 punti. Fa meglio la Borsa cinese: Shanghai chiude con un rialzo dell’1,5%.

In calo il prezzo del petrolio, ai minimi da tre settimane: il barile di Brent è scambiato a 49,11 dollari, mentre il greggio Usa a 47,78 dollari il barile. In lieve flessione (-0,1%), ma sempre sui livelli massimi dell’ultimo mese, il prezzo dell’oro: un’oncia del metallo prezioso oggi costa 1284 dollari.

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