Italia in recessione tecnica e situazione di Piazza Affari
La crescita dell’Italia ha subito una nuova doccia gelata: nella stima preliminare dell’Istat il Pil del secondo trimestre ha registrato una flessione negativa pari a -0,2% rispetto al trimestre precedente. Dopo due trimestri col segno meno del Pil, l’Italia tecnicamente torna in recessione.

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Il Pil dell’Italia nel secondo trimestre ha registrato un brutto -0,2% rispetto al passato trimestre; su base annuale la flessione è pari a -0,3%. Il Pin negativo pone interrogativi sulla sostenibilità del debito pubblico che, secondo Morgan Stanley, in queste condizioni è destinato a crescere oltre il 135% del Pil entro quest’anno. L’Istat spiega che questo calo è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto in tutti e tre i grandi settori di attività economica del Paese: agricoltura, industria e servizi.
I risultati non si sono fatti attendere a Piazza Affari che, in realtà, soffre di pesanti ribassi già da giorni. A farne le spese più di tutti sono i titoli bancari, il cui andamento è strettamente collegato alle quotazioni dei titoli di Stato di cui sono i principali detentori : la seduta di ieri è stata caratterizzata da diverse sospensioni per eccesso di ribasso e una conseguente pioggia di vendite.
Ubi Banca ha chiuso a -5,38 per cento a 5,72 euro, Unicredit a -3,75% a 5,64 punti , male anche Intesa SanPaolo, nonostante le buone prestazioni dei giorni scorsi (si veda: Intesa SanPaolo risultati del primo semestre 2014); pessima performance peggiore anche per il Monte dei Pashi di Siena che ha registrato un calo del 5,94% a 1,187 euro e per la Banca Popolare di Milano a -8,29% a 0,575 euro.
Oltre ai titoli bancari soffre anche Fiat per i timori di esercizio del diritto di recesso da parte dei soci azionisti dopo il via libera alla fusione con Chrysler (si veda: Fiat assemblea degli azionisti approva la fusione con Chrysler). Preoccupazione anche per Telecom che, dopo la diffusione dei dati della prima semestrale 2014 (Telecom Italia i conti del primo semestre 2014) soffre della notizia della possibile uscita dall’azionariato degli spagnoli di Telefonica.
Intanto, i riflettori sono puntati sulla riunione della BCE e sulla seguente conferenza stampa di Mario Draghi prevista per oggi.
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