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L’attuale momento del risparmio gestito non è dei più brillanti, soprattutto se si guarda ai relativi titoli. I primi sei mesi di questo 2015 non sono poi andati così male, ma poi hanno cominciato a pesare alcuni fattori determinanti. Lo scorso mese di luglio, ad esempio, la Commissione Nazionale di Società e Borsa (CONSOB) ha reso pubblico il proprio richiamo sulle commissioni, senza dimenticare i timori che la situazione economica della Cina sta esercitando sul comparto.

Uno dei titoli azionari su cui si è concentrata l’attenzione degli analisti è quello di Azimut, nota società di gestione del risparmio. Secondo l’ICBPI, bisogna tenere in alta considerazione quella che è l’attuale tendenza dei mercati finanziari: il terzo trimestre dell’anno (il periodo compreso tra i mesi di luglio e settembre) dovrebbe essere piuttosto debole per la sgr e le altre società del settore, in particolare dal punto di vista delle commissioni di performance dei vari fondi.

Ecco perché l’azione si sta comportando in maniera negativa e non ci sono miglioramenti di sorta all’orizzonte. Proprio questa mattina il titolo ha raggiunto quota 19,19 euro, con un ribasso complessivo pari a 2,4 punti percentuali. In pratica sono molto vicini i livelli minimi del 2015 (poco più di 17 euro per la precisione) e i massimi dei mesi primaverili (non molto lontani da oggi dunque) sono lontanissimi, visto che furono sfiorati i 29 euro.

Che cosa si può prevedere per i prossimi mesi? Gli stessi analisti hanno messo in luce queste performance a dir poco opache di Azimut, ma si sono comunque detti ottimisti per il futuro. La posizione di ICBPI è costruttiva per quel che riguarda il lungo termine, tenuto conto soprattutto delle attese per la creazione di valore che la società può ancora registrare. Il prezzo obiettivo è pari a 30,5 euro, mentre il giudizio “buy” si avvale di un potenziale upside con prezzi superiori agli 11 euro.

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